Per il mese di settembre la rubrica POY…ne parliamo ha trattato il tema dell’empowerment femminile. Con questo termine si definisce un processo destinato a modificare le relazioni di potere nei diversi contesti del vivere sociale e personale e volto in particolare a fare in modo che le donne siano ascoltate, che le loro conoscenze ed esperienze vengano riconosciute; che le loro aspirazioni, i loro bisogni, le loro opinioni e i loro obiettivi siano presi in considerazione; che possano partecipare ai processi decisionali in ambito politico, economico e sociale.

Questo tema è particolarmente caro a POY – Point of Youth. Infatti, il team che ha fondato l’associazione è composto da cinque giovani donne che in prima persona si sono messe in gioco per dare vita al loro sogno e creare una realtà inclusiva e innovativa.  

Empowerment femminile: Informazione è sinonimo di comprensione 

Ogni mese la rubrica POY…ne parliamo raccoglie contenuti che hanno come primo scopo proprio quello dell’informazione. Crediamo fortemente che informarsi, scoprire ed imparare nuovi aspetti legati ai vari temi sia la chiave per acquisire nuove prospettive e aprire il dialogo.  Questo mese vi presentiamo diversi titoli tra film, libri e podcast sull’empowerment femminile! Speriamo che siano per voi di ispirazione quanto lo sono stati per noi. 

Podcast 

“Ti leggiamo una femminista”: podcast transfemminista internazionale a cura di annalisa sirignano, alessandra fraissinet e amalia sirignano appassionate di libri e parole hanno pensato di condividerli e condividerle per avvicinare chi ancora storce il naso alla parla “femminista”. Ogni primo lunedì del mese attraverso la lettura di libri capiscono quanto il “ personale è politico”. leggendo qualche estratto e commentandolo insieme, combattono il patriarcato un libro alla volta.

“Palinsesto Femminista”, serie di live su intagram dove Irene facheris (@cimdrp) insieme a donne, uomini e persone non binarie parla di femminismo e di come ci si possa avvicinare a questo tema. 

“Tette in su!” è il podcast femminista a cura di vittoria loffi dove si mettono in discussione le aspettative di genere che si sono consolidate con il tempo, perchè “donna nemmeno si nasce, si diventa”. Si raccontano le battaglie per una donna libera nella cultura, nel corpo, nel liguaggio e nel sesso. Si tratta poi di aborto, di violenza domestica, della dignità delle lavoratrici del sesso, ma che di opportunità di lavoro e policy, descrivendo la visione del mondo di nuovi e antichi femminismi.  

Libri

“Parità in pillole” di Irene Facheris – Viviamo in una società “a gradini” che ancora oggi offre opportunità diverse a soggetti con caratteristiche differenti: non solo a uomini e donne, ma anche a bianchi e neri, persone etero- e omosessuali e via dicendo. “Parità in Pillole” offre uno strumento per costruire rapporti paritari e porre le basi per una società davvero inclusiva, dove tutti, anche coloro che stanno in posizioni di potere, possano trarne beneficio e vivere meglio. 

“Il capitale amoroso: manifesto un eros politico e rivoluzionario” di Jennifer Guerra – Mentre il nostro immaginario è infarcito di amore, la nostra società si comporta come un amante dal cuore spezzato. L’amore viene considerato come un ripiego per chi non sa stare solo, un lusso per pochi. Ma il rimedio a questa crisi dell’amore esiste. Infatti, lasciare spazio invece a un amore incondizionato e libero, capace di passare dal singolo alla comunità, può essere una delle azioni che possiamo fare per cambiare la nostra società. 

“Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà” di Jennifer Guerra – Oggi il corpo messo al centro del dibattito nella società contemporanea è quello della donna, che si fa terreno simbolico, campo su cui combattono forze diverse e in contrapposizione. “Il corpo elettrico” traccia un percorso che parte dall’autocoscienza del corpo femminile e arriva fino ai gender studies contemporanei.  

“Maledetta sfortuna” di Carlotta Vagnoli – Il tema della violenza di genere viene affrontato a trecentosessanta gradi, parlando di revenge porn e di linguaggio dell’odio, di victim blaming e mezzi di comunicazione, di pregiudizi e luoghi comuni, di educazione e ruoli, di vittime e carnefici. La narrazione ci smuove a fare un passo fuori dal branco e a diffondere la disciplina del consenso, aprendo la discussione sugli scenari futuri del rapporto tra uomo e donna, con la speranza in una società libera finalmente dagli stereotipi di genere.

“Dovremmo essere tutti femministi” di Chimamanda Ngozi Adichie – In questo saggio viene offerta ai lettori una definizione originale del femminismo per il XXI secolo. Adichie presenta qui un’eccezionale indagine d’autore su ciò che significa essere una donna oggi, un appello di grande attualità sulle ragioni per cui dovremmo essere tutti femministi. La scritta FEMINIST a caratteri cubitali come sfondo della performance dell’artista agli Mtv Video Music Awards e il famoso discorso dell’attrice Emma Watson alle Nazioni Unite in cui si dichiara femminista sono segni evidenti del fatto che c’è un prima e un dopo “Dovremmo essere tutti femministi”.

 

Film

Il diritto di contare” – film del 2016 di Theodore Melfi è ispirato alla storia vera di Katherine johnson, scienziata afroamericana che collaborò con la nasa. Nel 1961, l’’America è nel pieno della segregazione razziale, che non permette ai neri di vivere fianco a fianco con i bianchi. Katherine johnson è una donna nera geniale, esperta in matematica e fisica che insieme a Dorothy vaughn e Mary jackson darà un contributo fondamentale alle missioni della nasa di quegli anni superando ogni pregiudizio razziale. 

“Malala” – Documentario del 2015 di Davis Guggenheim racconta la storia di Malala Yousafzai. Attivista pakistana sostiene i diritti delle donne, soprattutto all’istruzione da quando era giovane. Sopravvive miracolosamente ad un attacco talebano, compiuto da parte di un’organizzazione che si oppone all’educazione delle donne nella valle dello Swat, in Pakistan. 

“The Post” – Film del 2017 di Steven Spielberg. Il film si concentra sulla vicenda vissuta dalla redazione del Washington Post, il quotidiano americano che nel 1971 ha deciso di pubblicare i segreti governativi contenuti nei rapporti secretati chiamati “Pentagon Papers”. I protagonisti della pellicola sono la coraggiosa proprietaria del giornale, Katherine Graham, prima donna della storia alla guida di un quotidiano e l’impetuoso e determinato direttore Ben Bradlee. Insieme i due affrontano la più grande sfida della loro vita, giocandosi carriera, reputazione e libertà in nome della verità. 

“Amelia” – Film del 2009 di Mira Nair. Hilary Swank interpreta Amelia Earhart, prima donna a sorvolare l’Atlantico. Dopo questa incredibile impresa, Amelia intraprende la missione più difficile della sua vita: il volo in solitario intorno al mondo. Viaggio che lei e il suo amico e sostenitore George P. Putnam attendevano con ansia di compiere, consapevoli che avrebbe suscitato un clamore eclatante e sarebbe stato argomento di discussione per molti anni. 

“Ribelle – The brave” –  Film d’animazione del 2012 di Mark andrews, brenda chapman e steve purcell racconta le avventure della Principessa Merida di Scozia. Giovane coraggiosa, abile con l’arco, insofferente alle regole e ai doveri reali. Una principessa anticonvenzionale che preferisce correre tra i boschi piuttosto che occuparsi della sua bellezza o curarsi del futuro matrimonio che presto l’aspetta. 

“Il diavolo veste Prada” – Film del 2006 di David Frankel, racconta la storia di Andrea Sachs, giovane aspirante giornalista. Dopo aver mandato innumerevoli curricula a tutti i più importanti giornali di New York, viene assunta a “Runway” celebre rivista di moda. Andrea scoprirà un mondo completamente diverso da quello a cui è abituata, con ritmi frenetici e dove l’attenzione alla forma fisica e a ciò che indossa è altissima. Verrà messa a dura prova dalla direttrice Miranda Priestly, ma dopo le iniziali difficoltà riuscirà a riscattarsi. 

“Femministe: Ritratti di un’epoca” – Film del 2018 di Johanna Demetrakas. Nel 1977 un libro di fotografie cattura un preciso momento storico, un risveglio: le donne perdono le restrizioni culturali proprie della loro infanzia e abbracciano la loro piena umanità e identità. Femministe: ritratti di un’epoca risfoglia quelle foto, osserva quelle donne e rivive quei momenti. prendendo di mira la nostra struttura attuale e rivelano fin troppo vividamente l’urgente necessità di un cambiamento continuo. 

“Suffragette” – Film del 2015 di Sarah Gavron. Ambientato nella Londra dei primi anni del ventesimo secolo, segue la storia di Maud Watts. Giovane donna dell’east end londinese lavora da sempre in una lavanderia per un misero compenso ed è costretta a sopportare le angherie del suo squallido datore di lavoro. Maud rimane affascinata dalla forza delle suffragette che sfilano per le vie di Londra e protestano per ottenere il diritto al voto. Così nasce in lei il desiderio di unirsi alla lotta. 

Empowerment femminile e musica: chi sono le paladine in questo ambito? 

Sono diverse le cantanti donne che hanno deciso di fare un passo avanti e diventare rappresentanti di una vera e propria rivoluzione al femminile. Tutte queste straordinarie artiste portano condividono un messaggio inclusivo. 

 

Madonna – Madrina di Stonewall per i 50 anni dei Moti, la popstar è diventata la prima donna di sempre a ricevere questo riconoscimento. Arrivata a New York con pochi soldi in tasca e tanta voglia di sfondare, Madonna vide la grande mela piegarsi all’AIDS. Grazie alle diverse campagne di sensibilizzazione, viene premiata con l’ “Advocate for Change Award” ai Glaad Awards per il suo ruolo di amica, attivista e icona della comunità LGBTQ+. 

 

Lady Gaga – Non è un segreto che la pop star Stefani Joanne Angelina Germanotta, si sia sempre schierata dalla parte della comunità LGBTQ+. Nel 2012 fonda l’associazione “Born This Way”, con lo scopo di stare accanto alle vittime di bullismo. Vuole promuovere la nascita di una comunità internazionale che protegga e difenda gli adolescenti più fragili e che sensibilizzi i giovani ad adottare comportamenti tolleranti nei confronti dei propri coetanei. 

 

Aretha Franklin – é stata soprannominata “ La Regina del Soul” o “Lady Soul” per la sua capacità di aggiungere una vena soul a qualsiasi cosa cantasse e per le sue enormi qualità vocali. Lo stato del Michigan ha ufficialmente dichiarato la sua voce “ una meraviglia della natura”. Il 3 gennaio 1987 è stata la prima donna a far parte della Rock and Roll Hall of Fame. La sua hit R-E-S-P-E-C-T, sbattuta in faccia al suo uomo lettera per lettera, divenne prima un inno femminista e poi un simbolo per chiunque lottasse per i diritti, tanto da essere invitata a cantare ai funerali di Martin Luther King. 

 

Bjork – Nota come musicista già dagli anni Ottanta in patria, si trasferisce a Londra negli anni Novanta dove acquisisce notorietà internazionale. Artista alla continua ricerca musicale e vocale, l’ha portata a essere riconosciuta come l’anello di congiunzione tra il pop e l’avanguardia. Bjork inizia un progetto chiamato Army of me: Remixes and Covers, per raccogliere fondi in seguito allo tsunami che nel 2014 colpì il sud est asiatico. Inoltre, dimostra particolare interesse nelle questioni ambientale in Islanda, dove diventa volto di diverse campagne. 

 

Alicia Keys – Musicista di fama mondiale viene inserita dalla rivista Time sia nel 2005 che nel 2017 nella classifica annuale delle 100 persone più influenti al mondo. Riceve innumerevoli premi per il suo contributo nell’industria musicale e diventa testimonial di diversi progetti per il sostegno dei giovani americani per raggiungere il successo in qualsiasi campo. Nel 2016 da inizio alla campagna #nomakeup scagliandosi contro gli standard di bellezza imposti dalla società attuale. Nel 2018 dà vita al progetto “She Is The Music” con l’obiettivo di creare un team tra giovani ragazze cantanti, autrici, designer e stiliste, mettendole in contatto con i grandi maestri cantautori che lavorano nell’industria musicale statunitense. 

 

Nina Simone – Eunice Kathleen Waymon nacque a Tryon. Riuscì a prendere lezioni di piano grazie alla comunità locale che creò una fondazione per permettere a giovani di talento come lei di poter proseguire i propri studi musicali. I  suoi brani Old Jim e Mississippi Goddam, divennero inni per i diritti civili della popolazione americana. Nel corso dell sua vita combattè attivamente non solo per i diritti degli afroamericani, ma anche delle donne, diventando un simbolo nella lotta femminista. 

 

Startup

Continuate a leggere e lasciatevi ispirare dalle storie di queste giovani donne startupper!  

 

GALA – FASHION AND EMOTION

Ha solo 17 anni e ha già fondato la sua prima startup, Gaia, che ha appena raccolto 200mila euro sulla piattaforma di crowdfunding Back to work. Arianna Pozzi frequenta il quarto anno del liceo scientifico. La startup del settore fashion, nata dalla sua passione per la moda, offre una soluzione al dilemma di molte coetanee: cosa indossare per sentirsi al meglio. Per l’utente Gaia è un’amica, esperta di moda in grado di proporre outfit personalizzati basati sui suoi gusti ed emozioni mediante l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale. Gli utenti possono condividere i loro outfit, ricevere feedback da parte della community, e acquistare abiti virtuali. Con oltre 18.000 utenti registrati, sono in corso programmi di affiliazione per permettere l’acquisto di prodotti tramite Yoox, Asos e Shein.

 

FACTANZA

Bianca Arrighini e Livia Viganò, 23 anni, laureate all’Università Bocconi, nel 2019 hanno fondato Factanza, uno spazio grazia al quale i propri coetanei, sempre meno interessati ai giornali, potessero informarsi e capire quello che stava succedendo nel mondo senza troppi tecnicismi. Nato come un passatempo per coniugare la passione per il giornalismo di Livia e quella per la grafica di Bianca, dopo un anno e mezzo di impegno quotidiano Factanza è diventata una startup innovativa, che punta a diventare leader nel settore della “nuova” informazione. Tra Instagram, Spotify e gli altri social network, l’obiettivo di Factanza rimane quello di rendere l’informazione di qualità cool e accessibile a tutti, in modo da contribuire alla formazione di una generazione più consapevole e informata.

 

SESTRE

Sabrina Fiorentino, laureata in Farmacia, ha iniziato la sua esperienza lavorativa come analista chimica in Guna, azienda farmaceutica milanese, leader in terapia d’avanguardia. Premiata all’ “Italian Woman Entrepreneur Of The Year 2019” promosso da Impact2, Sabrina è tra le sei donne imprenditrici italiane a proporre le migliori soluzioni innovative ad impatto sociale, Nel 2017 insieme alla sorella Silvia, ha fondato Sestre, startup Innovativa con sede a Trinitapoli che realizza integratori nutraceutici da principi attivi estratti da prodotti della Dieta Mediterranea, venduti in tutta Italia attraverso un processo di personalizzazione prodotti e trasferimento tecnologico. A gennaio 2021, Sestre ha registrato un incremento di fatturato del 128% rispetto al semestre precedente. L’evoluzione di Sestre prevede infatti la creazione di una vera e propria filiera mediterranea in cui tutti i processi produttivi riducano o annullino completamente l’impatto ambientale.

 

ISAAC ANTISISMICA

Anna Impedovo, laureata in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, è co-founder di Isaac antisismica. La startup fondata nel 2018 si propone come player di riferimento nel mercato delle costruzioni per la fornitura di tecnologie smart per la protezione sismica e monitoraggio di edifici e infrastrutture. Specializzata nello sviluppo di soluzioni intelligenti per la protezione sismica e il monitoraggio strutturale, ISAAC ha brevettato I-Pro 1: la prima tecnologia auto-adattiva, plug and play e one-size-fits-all per la protezione sismica, applicabile ad edifici già esistenti.

 

PROMETHEUS

Si chiamano Valentina Menozzi e Alice Michelangeli e hanno fondato Prometheus. Entrambe 29enni e laureate in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche all’Università di Parma e nel 2017,

insieme a Riccardo Della Ragione (ceo), hanno fondato Prometheus, startup medtech che sviluppa dispositivi per la medicina rigenerativa. Il primo prodotto è stato Ematik: un patch personalizzato per la cura di ferite difficili. Già in commercio nel settore veterinario per la cura di ferite animali, Ematik è ora in fase di certificazione per l’uso sull’uomo nel trattamento di piaghe ed ulcere diabetiche.

 

ENDELEA

Francesca De Gottardo, laureata in archeologia, nel 2019 ha rinunciato ad un contratto a tempo indeterminato per dare vita a un nuovo progetto di moda sostenibile a Dar es Salaam, in Tanzania, con lo scopo di generare un cambiamento positivo nella vita delle persone. Ha fondato così Endelea, startup di moda etica dove ricopre il ruolo di ceo. Endelea è una società benefit e una startup innovativa che unisce Europa e Africa. È oggi l’unico brand italiano con un prezzo e una brand identity premium che produce abbigliamento in un paese africano e ha una esplicita missione etica come parte integrante del prodotto. ‘Endelea” in lingua Swahili significa “andare avanti senza arrendersi”. Sognatrice, ottimista e curiosa, Francesca ne ha fatto il suo motto di vita.

 

DIAMANTE SRL

Ha lavorato come business analyst presso CIV-Milano multi-family office e consulente in Management e Control per PMI in ambito Biotech, Food e Fashion. Valentina Garonzi ha alle spalle diverse esperienze come tutor di startup grazie alla collaborazione con l’incubatore di imprese HFarm. Oggi Valentina è CEO della startup Diamante Srl, una società operativa in settore diagnostico-biotech e focalizzata sull’ambito molecular farming. La startup punta al miglioramento del sistema sanitario globale, creando una nuova modalità per ottenere una medicina moderna accessibile e scalabile con una piattaforma tecnologica unificata che ci consente di sviluppare prodotti di alta qualità in modo veloce, sicuro, conveniente e sostenibile.

 

BIOVA PROJECT

Dal pane alla birra per combattere gli sprechi alimentari. È stata l’idea di Emanuela Barbano, laureata in Economia e Commercio, con una carriera nel mondo dell’Advertising internazionale e una parentesi di volontariato internazionale, che ha fondato Biova Project. La startup innovativa di economia circolare operante nel settore food and beverage ha l’obiettivo della lotta allo spreco alimentare tramite l’ideazione, lo sviluppo, commercializzazione e la distribuzione di prodotti alimentari e bevande che seguono la filosofia dell’economia circolare. Per farlo la startup si occupa di recuperare gli alimenti invenduti trasformandoli in nuovi prodotti. Il primo esperimento attualmente in commercio è la Biova Beer, una birra artigianale fatta con pane recuperato da negozi e GDO. Per ogni chilo di pane che viene trasformato in birra si risparmiano circa 1000 litri d’acqua, con una riduzione nell’atmosfera di 11 chili di CO2, e si restituisce nuova vita a un bene diventato rifiuto.

 

PSICOSAT

Anna Gregorio, laureata in Fisica a Trieste, è professore associato dell’Università di Trieste. Negli ultimi 15 anni ha coordinato i team sperimentali delle missioni Euclid e Planck dell’Agenzia Spaziale Europea. E coautore di 306 articoli, è inclusa nella lista dei Top Italian Scientists – Physics. Nel 2020 è stata nominata da Forbes Italia fra le 100 donne italiane vincenti e fra le 15 donne italiane di successo più influenti nell’innovazione da Digitalic – Digiwomen2020. Ha anche fondato Psicosat, spin-off dell’Università all’interno dell’area Science Park. L’obiettivo della startup è quello di sfruttare le risorse spaziali per migliorare la nostra società in modo sostenibile, rendendo più rapido ed economico l’accesso allo

spazio tramite l’utilizzo efficiente dei piccoli satelliti. Psicosat lavora a un sistema di telecomunicazioni miniaturizzato e performante, Radiosat, progettato con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea. La startup ha inoltre ricevuto numerosi premi, nel 2020: Best Startup pitch al New Space Economy forum, Seal of Excellence della Commissione Europea.

 

FATHERIO

Hanno creato negli Stati Uniti il primo gioco FPS multiplayer in Realtà Aumentata (Father.IO), grazie ad una campagna di product crowdfunding che ha raccolto più di 500mila dollari, con oltre 7.500 preordini. Sono Annalisa Dalbon, laureata in Sociologia e da sempre appassionata di social behaviour e marketing, applicati anche all’ambito gaming e Zulay Barrero, Industrial Designer colombiana, arrivata in Italia per seguire un master in educazione multimediale, La startup punta a rivoluzionare il mondo del mobile gaming tramite nuove esperienze immersive in realtà aumentata. Nel 2016 hanno deciso di puntare sull’eccellenza italiana, aprendo una subsidiary dedicata alla R&D di esperienze interattive, altamente tecnologiche e innovative. La società sta ora estendendo la propria piattaforma allo sport, con il lancio di una social fan engagement platform immersiva per i 2 miliardi di social fan nel mondo, con un focus sulle mobile-first generations. 

 

Intervista a Lady Soccer: il calcio, uno sport per tutti!

Noemi Riccobene è la fondatrice di Lady Soccer e il suo slogan è “RESPECT FOR WOMEN’S SPORT”. Nel 2017 a 24 anni inizia il suo sogno, promuovere il movimento del calcio femminile. Tutto parte da un torneo di calcio femminile a cinque, fino ad arrivare nel 2019 quando avvia la scuola di calcio bambine. Noi di POY – Point of Youth siamo andate a trovarla per farci raccontare la sua esperienza di donna imprenditrice. 

 

 

Qui trovate l’intervista completa >  https://www.instagram.com/tv/CUprCrUK5sZ/

 

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